CONCORSO LETTERARIO RENZO SERTOLI SALIS
I PREMIATI DELLA X EDIZIONE 2014
Il Premio di poesia “Renzo Sertoli Salis” alla Carriera, offerto dalla Fondazione Pro Valtellina, è stato attribuito alla poetessa Patrizia CAVALLI
MOTIVAZIONE
A Patrizia Cavalli, per il suo lavoro in versi pluridecennale, che ha saputo segnare un preciso e prestigioso solco stilistico dotato di una riconoscibilità estesa, e che l’ha imposta a partire dall’ambito dei valori stabilizzati all’interno della sua generazione. Nel lavoro in versi di Cavalli il corpo si trova spesso al centro del discorso e in questo senso rappresenta sia la qualità del confronto tra l’io e il mondo delle cose, sia l’autocoscienza dell’inizio e della fine della propria dimensione esistenziale. L’opera del verso si sostiene attraverso un acuto sentimento del tempo e un rilievo degli oggetti che è stato definito “evanescente”, cioè portatore simbolico di provvisorietà nei sentimenti, nell’autocoscienza, nella dimensione emotiva assai accesa, tormentata e alternata. Su tutto questo sembra svolgere un proprio primato tematico il principio di relazione, di confronto, di seduttività che entra nel panorama interumano. Molto attenta infine, la poetica effettuale di Cavalli, al campo di tradizioni del proprio stesso strumento di verbalizzazione del mondo, dove ironia, sarcasmo, talvolta parodia teatralizzata, svolgono una funzione comunicativa e emotiva di capitale valore, assumendo talvolta le caratteristiche di una sorta di valore aggiunto espressivo nel panorama di situazioni e di invenzioni che l’autrice sa allestire.
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Il Premio di poesia “Grytzko Mascioni” alla miglior opera edita nel biennio 2012/2013 offerto dalla Fondazione Credito Valtellinese e stato attribuito ex aequo ai poeti: Patrizia SANTI per la raccolta Frammenti periferici, Soc Ed. Fiorentina, 2013 e a Gabriele FRASCA per la raccolta, Rimi, Einaudi 2013
MOTIVAZIONI
A Patrizia Santi, per “Frammenti, periferici”, SEF, 2013
La critica, a proposito di questa autrice impostasi in tempi relativamente recenti all’attenzione nazionale, ha sottolineato la presenza di una sottile e intermittente componente onirica allestita da una sintassi franta ma mai sciolta dal contesto. Ha sottolineato, del resto, anche il dominio di uno “sguardo periferico” – secondo la bella intuizione di Alberto Bertoni – che è fatto di una serie di frammenti destinati a ricomporsi. Nel suo lavoro tende a dominare un verso lungo, narrativo o spesso pseudonarrativo, responsabilmente cesellato e soppesato. La linea semantica, spezzata e non descrittiva, si appaga nella metrica distesa. Ne nasce una suggestiva e ben guidata e fruttuosa contraddizione tra questo procedimento di narratività interrotta e tratti di oscurità sospesa, interrogativa, potentemente emotiva, mai gratuita. In questo senso il particolare tende a divenire spesso letteralmente memorabile: il che significa, né più ne meno, cogliere il valore profondo della coscienza soggettiva.
A Gabriele Frasca per “Rimi”, Einaudi 2013
Significativa la serie di titoli dei suoi libri: “Rame”, “Lime”, “Rive”, “Rimi”. Si tratta di designazioni organizzate in forma di brevi trafitture e contemporaneamente illuminanti su un atteggiamento di poetica che oscilla tra ludicità e primato della intellettualità, o che forse congiunge i due valori in un unico tono espressivo. In questo senso Frasca va spazzando via da anni una pratica della poesia fondata sul primato della emotività e delle emozioni, sulla centralità biografica dell’Io e sulla ricerca di relazione con il lettore. Qui il linguaggio – e il linguaggio poetico che ne è una delle manifestazioni – parla essenzialmente di se stesso, della propria configurazione profonda, dei propri limiti e della crisi di comunicazione che pende sempre su di esso. Nel libro che si è scelto di riconosce in questa circostanza, non a caso le forme di poesia e di prosa, convenzionalmente disgiunte, vengono chiamate a coesistere creando un suggestivo clima di indeterminatezza, un enigmatico magma ordinato come una scienza esatta, che invita il lettore stesso a scoprire i contorni dell’antica convenzione che presiede alla separazione dei generi. E si scopre che questa convenzione viene letteralmente capovolta.
Il Premio di poesia “Padre Camillo De Piaz” alla miglior opera prima edita nel biennio 2012/2013 di offerto dal Lions Club Sondrio Host è stato attribuito a Bernardo PACINI per la raccolta Cos’è il rosso, Edizioni della meridiana, 2013.
MOTIVAZIONE
Esordiente di ottima scuola, di qualità sicuramente promettente, Pacini garantisce sicurezza di tono, una condotta antilirica percorsa da una benefica ironia trasversale. La intenzionalità forte di questa convincente poetica risiede anche, o forse soprattutto, in una ipotesi radicale di relazione che conferisce ai testi una energia formalizzata in maniera già esperta, ricca delle provocazioni dell’intelligenza, dietro la quale non è difficile rinvenire una disciplina di letture formative di prima grandezza e impegno. E del resto non manca di farsi luce a tratti, in questi versi, una “toscanità” parsimoniosa e però ricca di forte fascino lessicale: se nutrire il dizionario può essere un modo del poeta per esercitare il proprio mandato, diremmo che davvero Pacini sembra essersi incamminato nella direzione giusta.
La premiazione si terrà a Sondrio venerdì 10 ottobre 2014 alle ore 18 nell'ambito di Sondrio Festival - Mostra internazionale dei documentari sui parchi (Piazza Garibaldi). La mattina del giorno seguente i poeti premiati e i membri della giuria incontreranno gli studenti delle superiori nelle scuole di Sondrio, Tirano e Morbegno.
HANNO FINANZIATO IL CONCORSO
Lions Club Sondrio Host
Comune di Tirano
Comune di Sondrio
Fondazione Pro Valtellina
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
Famiglia Conti Sertoli Salis
Salis 1637 s.r.l. Tirano
Provincia di Sondrio
Consorzio BIM Adda e Mera
Comunità Montana Valtellina di Sondrio
Comunità Montana Valtellina di Tirano
Azienda di Promozione Turistica di Sondrio
PRESIDENTI DEL COMITATO ORGANIZZATORE
Attilio Ramponi (1993-2001)
Giulio Carugo (2002-2004)
Rino Bertini (2005-2007)
Stefano Tirinzoni (2007-2011)
Angelo Schena dal 2011
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RACCOLTE
Riportiamo qui un campionario delle collezioni del museo. Gli oggetti, divisi in categorie e sotto-categorie, figurano fotografati, con più o meno brevi didascalie. Una categoria - Il museo che non è qui- è dedicata ai beni culturali diffusi nel territorio o conservati nei depositi del museo ed una - Persone e personaggi- è riservata, rispettivamente, agli operatori legati alla storia del museo e della ricerca da esso promossa e alle personalità di rilievo della storia locale.